Se c’è una cosa che davvero risulta particolarmente interessante quando parliamo di banconote ha a che vedere con la loro estrema fragilità connessa soprattutto un valore che risulta essere indispensabile quando dobbiamo accertarci del loro valore numismatico e riguarda il materiale, molto fragile, ma pensato in ogni caso per resistere.
Capita spesso di avere infatti la possibilità di tenere tra le mani le banconote e sebbene la sensazione sia quella di profonda precarietà e anche vero che comunque non è detto che possiamo essere vincolati da questo materiale destinato a cambiare improvvisamente semplicemente a causa di uno strappo semplicissimo e occasionale.
Ma può avere comunque un valore una banconota rara che presenta però uno strappo o un segno che ci può portare a considerarla rovinata o da collezione? Diciamo che dipende dai casi e proviamo a capire che cosa cambia e da cosa dipende il valore numismatico di queste banconote nello specifico.
E’ davvero carta da buttare una banconota strappata?
Potrebbe esserti capitata sotto mano una banconota strappata, ma nemmeno ci hai fatto caso, perché tanto sono molto spesso banconote che hanno valore solo nominale e non hanno un vero e proprio peso collezionistico. Cosa diversa invece è una banconota che si può considerare da collezione e si presenta strappata.
Il primo pensiero in sua presenza è che questa potrebbe avere già perso, al di là del fatto che sia una banconota appartenente a un tempo diverso dal nostro, il suo valore nominale; e questo ci porta davvero a considerarla superata e da buttare. Ma se ci pensi bene possiamo pensarla diversamente.
A noi quello che interessa in realtà della banconota rara, anche se un po’ sgualcita o leggermente strappata, è l’interezza dei suoi dettagli principali che devono avere a che fare con alcuni fattori pertinenti, che sono la data di stampa, l’appartenenza a un determinato tempo e un determinato stato della stessa e la possibilità di vedere tutti i dettagli che la determinano come banconota rara.
E se è ancora circolante che succede?
Certo, la cosa in questo determinato frangente cambia ovviamente lo stato di valore delle banconote, per cui se consideri che queste siano strappate in modo troppo evidente e marcato, forse devi ricorrere a una valutazione presso una banca che si occupa del recupero delle banconote messe male. Lì sapranno darti notizie.
Ma nella stragrande maggioranza dei casi non dovrebbero esserci problemi, soprattutto se la parte mancante non supera ovviamente il 50% della banconota. In questo caso, la banconota continua ad essere valida e pertanto anche spendibile e utilizzabile ovunque e comunque, senza incorrere in nessun problema di validità e di utilizzo.
In ogni caso, se dovesse capitare che la banconota perda alcune parti e componenti che risultano indispensabili, come il numero seriale che è utile e fondamentale per capire da dove arriva e quando e dove è stata stampata la banconota, in questo caso specifico forse potrebbe essere utile richiedere una sostituzione.
Le banconote rovinate: vale lo stesso discorso?
Questo è un discorso piuttosto particolare, perché si tratta comunque di analizzare quello che riguarda il mondo della numismatica. Se consideri, con il tempo la carta cambia sempre un po’ le caratteristiche che siano il colore o la compattezza del materiale; diciamo che il discorso non cambia per la carta cotonata e resistente delle banconote.
Quindi, è facile che succeda una cosa molto frequente, ovvero che presa dall’umidità la banconota possa diventare molliccia e anche molto scolorita. Per cui se parte con colori accesi, il continuo passaggio da una parte all’altra può portare a un cambiamento che sia dipendente proprio dall’umidità e dalla scolorimento naturale.
Poi è anche frequente che per un caso fortuito la banconota rimasta dentro la tasca di una giacca o di un pantalone, finisca dentro la lavatrice e sia soggetta quindi al lavaggio. Insomma, questo è un caso estremo, ma può succedere. Ed ecco che in questi casi la banconota un po’ cambia, quando non si distrugge totalmente.
Non cercare mai di aggiustarla
A livello propriamente legale, è meglio una banconota che manca di qualche pezzo rispetto a una banconota che risulta rattoppata con nastro adesivo o altri strumenti. In quest’ultimo caso infatti la banconota può risultare compromessa e quindi considerata non valida più a livello legale, puntando a considerarla in casi molto estremi addirittura contraffatta.
Questo succede perché, involontariamente è chiaro, mentre la ripari, magari puoi andare a compromettere il riconoscimento dell’autenticità della stessa banconota e rendere quindi difficile la lettura di tutto quello che è indispensabile che sia visibile per procedere con il cambio. Meglio quindi tenerla così com’è oppure ricorrere subito al cambio.