Ci sono oggetti che usiamo quotidianamente ma che nascondono dei pericoli che spesso non riusciamo a percepire. Molte volte, infatti, questi oggetti appaiono puliti perché magari vengono a contatto con l’acqua anche più volte al giorno. Ma questa non è la realtà .
Molti degli oggetti che usiamo ogni giorno, infatti, ospitano un’alta concentrazione di germi e batteri che potrebbero colpirci in qualsiasi momento, ma che purtroppo tendiamo a ignorare proprio perché non pensiamo che l’oggetto in questione possa essere così contaminato. Questo vale sicuramente per il telefono e il computer, ma non solo.
Esiste infatti un oggetto che può essere un vero ricettacolo di germi e che tendiamo ad usare in modo scorretto, favorendo la loro proliferazione. Ovviamente parliamo della spugna per i piatti, qualcosa che tocca le stoviglie che usiamo per mangiare. Ecco, quindi, cosa fare per sanificare al meglio questo strumento.
Come si produce una spugna per i piatti?
Esiste un oggetto che tutti noi usiamo nella vita di tutti i giorni per svolgere un’attività che non ci piace molto, ma che dobbiamo comunque fare per garantire il nostro stare bene e soprattutto l’igiene dell’ambiente in cui viviamo. Per lavare i piatti, infatti, non basta usare solo il detersivo. A cosa ci riferiamo quindi?
Dobbiamo scegliere di usare uno strumento che si chiama spugna e che di solito si trova in commercio e nella maggior parte dei negozi che vendono articoli per la casa. Anche se una spugna può essere diversa per forma e dimensione, ci sono dei criteri ben precisi che la distinguono da tutto il resto.
La maggior parte delle spugne in commercio, infatti, hanno una parte morbida e una che, invece, è più ruvida e abrasiva, il cui scopo è proprio quello di eliminare le macchie di sporco più difficili. Sicuramente creare una spugna è un processo industriale che prevede l’uso di prodotti a base di cellulosa o plastica che vengono lavorati fino a prendere la forma della spugna che tutti conosciamo.
Perché sulla spugna per i piatti si moltiplicano centinaia di batteri?
Ovviamente la spugna non è un oggetto da considerare sterile, prima di tutto perché non viene conservata come tale e non nasce con questo scopo, ma poi perché lavaggio dopo lavaggio si troverà a dover interagire con delle superfici che sono inevitabilmente sporche. È anche vero che la stessa entra in contatto con altre sostanze.
Tra queste citiamo l’acqua calda che, come sappiamo, riesce a uccidere molti germi e batteri e perfino il detersivo per i piatti che, comunque, contiene delle sostanze che in qualche modo vanno a pulire l’ambiente domestico. Ovviamente quando finiamo di pulire i piatti la spugna verrà lavata e riposta, ma questo non basta per evitare la proliferazione batterica.
Per quanto possa essere pulita e lavata, infatti, una spugna rimarrà sempre umida e proprio per questo motivo si andrà a creare un ambiente nel quale i germi e i batteri riusciranno a riprodursi molto velocemente. Ecco perché non possiamo fare affidamento sulla totale igiene del prodotto, soprattutto quando questo entra in contatto con le pentole e le stoviglie che usiamo di solito.
Ogni quanto bisogna cambiare la spugnetta per i piatti?
Sicuramente non possiamo fare molto per garantire l’efficacia della spugnetta perché questa tenderà a deteriorarsi lavaggio dopo lavaggio e alla fine anche le dovute precauzioni in termini di pulizia non serviranno per renderla più sterile e più pulita. Si tratta quindi di un oggetto che possiamo usare con facilità , ma solo per un periodo di tempo piuttosto breve.
In generale gli esperti consigliano di usare la spugnetta limitando al minimo tutte quelle situazioni che potrebbero favorire la proliferazione batterica. Dobbiamo quindi sciacquarla bene ad ogni utilizzo e possibilmente lavarla con Sapone di Marsiglia e con l’acqua bollente. Questo però non influirà sulla durata della stessa.
Per evitare di usare un prodotto insalubre che non svolga più il suo compito è quindi necessario cambiare la spugnetta per i piatti almeno una volta ogni due settimane. In questo modo limiteremo al minimo la proliferazione batterica e potremo avere una pulizia delle stoviglie più o meno accurata.
Il metodo per disinfettare la spugnetta dei piatti
Sicuramente possiamo usare altri metodi che ci permetteranno di far durare la spugnetta per i piatti qualche giorno in più e soprattutto renderla efficace contro la diffusione dei batteri. Come già detto prima però, si tratta di metodi che sono temporanei proprio perché tenderanno ad offrirci qualche giorno in più, ma non ci permetteranno di garantire la sterilità della spugnetta.
Per disinfettare al meglio la spugna dei piatti possiamo usare un metodo naturale oppure optare per una soluzione un po’ più chimica. Sicuramente lasciare a bagno la spugnetta dei piatti in una soluzione con qualche goccia di candeggina è ottimale poiché eliminerà anche i batteri più resistenti, ma bisogna sapere che se non risciacquata bene potrebbe poi essere dannosa soprattutto per quelle stoviglie che entrano in contatto con gli alimenti. Per evitare qualsiasi tipo di problema, ti consigliamo di mettere a bagno la spugnetta all’interno di una soluzione con bicarbonato di sodio e aceto di vino bianco. A questi dovrai aggiungere dell’acqua bollente e dopo 10 minuti di trattamento potrai risciacquare la tua spugna e lasciarla asciugare prima di riutilizzarla.