Credi di saper preparare crespelle perfette: e se ti fossi sempre sbagliato finora?

Le crespelle, ovvero la variante “italiana” nominalmente parlando delle crepes, un cibo estremamente comune, diffuso in buona parte dell’Europa e che si configura come anche decisamente facile da preparare anche in casa, tra le mura domestiche. Costituisce però il tipico alimento semplice ma che può portare ad una vera e propria difficoltà.

Questo in particolare può manifestarsi quando siamo alle prime armi ma anche nel corso del tempo: le crespelle infatti sono sostanzialmente delle calde non eccessivamente croccanti ma abbastanza friabili e conosciute per essere concepite per essere avvolte o piegate su se stesse oppure attorno ad altri condimenti e cibi sia salati che dolci.

Alcuni errori durante la preparazione ma anche l’uso non corretto di ingredienti può portare a crespelle poco legate alla loro natura originale o semplicemente poco soddisfacenti dal punto di vista del gusto in se per se. Per questo motivo è estremamente importante seguire tutti gli step di una preparazione che può essere variegata ma che presenta alcuni segreti.

Crepes o crespelle?

Le crepes nonostante il nome spiccatamente francese non sono legate ad una origine francofona, anche se proprio in Francia è avvenuta la loro diffusione che le ha portate anche ad essere interpretate sia sotto forma di snack ma anche di antipasto o piatto principale, oltre che ad essere configurate come cibo sia rustico che dolce.

Indiscutibilmente legate alla cultura europea le crepes, o crespelle hanno nel nome una origine greca e latina, e probabilmente già dall’Alto Medioevo hanno iniziato ad essere diffuse nell’Europa centrale ed meridionale, anche in Italia come cibo facile da sviluppare ed associabile anche in qualche modo alle tradizionali frittelle moderne che appartengono come alle crepes alla categoria delle cialde.

La diffusione in vari nomi con alcune differenze in varie nazioni e culture europee si configurano come elementi indiscutibili di estrema duttilità e facilità di sviluppo. Quelle tradizionalmente conosciute con il nome di crespelle è costituito da alcuni ingredienti impossibili da non impiegare, come uova, farina e latte, anche se esistono alcune varietà senza uova.

Fase 1 della preparazione

Integrate soprattutto sotto forma di dolce, accanto a confetture o creme, ed è possibile realizzarle con facilità impiegando una padella e pochi ingredienti ma sfruttati nel modo migliore possibile. La ricetta base prevede generalmente latte, uova, burro e farina oltre ad un pizzico di sale fino. Per 8 crespelle, consumo medio possiamo impiegare le esguenti dosi.

250 grammi di latte intero o parzialmente scremato, 2 uova medie, circa 100 grammi di farina doppio 0, burro sufficiente come base per la padella ed il sale. E’ importante non unire gli ingredienti immediatamente tutti assieme, ma inizialmente unire il contenuto delle uova in un contenitore e la farina oltre al pizzico di sale amalgamando bene il tutto per alcuni minuti.

Solo successivamente possiamo aggiungere il latte, gradualmente e lentamente ma costantemente, stemperando il tutto evitando la formazione di grumi, cosa possibile setacciando preventivamente la farina oppure rendendo la pastella più fine con un mixer o un minipimer di sorta. La pastella deve presentare l’assenza di grumi ed essere totalmente omogenea nella costituzione.

Fase 2

Essenziale utilizzare una padella larga, unta il giusto con del burro, questo deve essere appena presente sul fondo della padella in ogni angolo senza però eccedere (se ne aggiungiamo troppo possiamo eliminarlo con un fazzoletto di carta). E’ altresì importante far riscaldare bene per almeno un paio di minuti la padella sul fuoco prima di iniziare.

Il burro in eccesso potrà essere aggiunto al composto amalgamandolo bene con una frusta a mano prima della cottura. Al centro della padella immettere un composto non eccessivo in ambiti quantitativi con un mestolo, ricordando che le crespelle devono restare sottili quindi con il mestolo “cospargere” la presenza in modo diversificato su tutta la parte interna della padella.

Dobbiamo girarla quindi rivoltarla non appena i bordi inizieranno leggermente a staccarsi ed incresparsi, possiamo impiegare una spatola, ancora meglio se di plastica o di altri elementi diversi dal metallo (per non romperla), una volta girata possiamo semplicemente tenerla sul fuoco per circa una trentina di secondi così da essere cotta su tutti e 2 i lati.

Consigli finali

Possono essere conservate avvolgendole con una pellicola per almeno 24 ore. Conviene consumarle quando sono ancora calde, ma anche essere riscaldate in momenti successivi, ideali per le composizioni di dolci ma anche come “compagnia” di vari alimenti salati come salumi o formaggi vari, questa ricetta infatti è “neutra” e può essere impiegata per ambo le tipologie di consumo.

Se vogliamo possiamo aggiungere degli elementi al composto di base ad esempio la cannella, scorze di agrumi a nostra scelta, nel composto ma anche altri ingredienti ad esempio il cacao amaro sostituendo o affiancando la presenza della farina. Le dosi devono infatti restare ben proporzionate tra le parti altrimenti la consistenza cambia eccessivamente.

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