Rosmarino in giardino: perché il suo aroma ci riporta a estati passate e come coltivarlo al meglio

Immancabile in moltissime ricette, il rosmarino è ottenuto da una pianta considerata “prioritaria” quando si sceglie di coltivare erbe aromatiche, in quanto decisamente facile da far attecchire e mediamente anche da “curare” con una buona semplicità. Il rosmarino in giardino può dare ottime soddisfazioni e risultati ma anche alcuni problemi.

Non esiste infatti la pianta che non ha alcuni segreti di coltivazione ma anche di mantenimento, ed anche il rosmarino può essere reso estremamente fertile e produttivo ma anche “sotto controllo” nella sua crescita, in quanto prevedibilmente “da il meglio” all’esterno, in giardino oppure in orto. Non tutte le posizioni sono ad esempio adatte.

Il rosmarino infatti vede in alcune condizioni specifiche le migliori possibile, ed è in grado di prosperare anche in condizioni di relativa scarsa cura. Coltivarlo al meglio non è però qualcosa di così impegnativo, le giuste cure non sono molte e possono essere ultimate praticamente da chiunque in senso generale.

Erba officinale? Molto di più

Conosciuta come Rosmarinus officinalis, il nome latino evidenzia molto bene il carattere non solo estetico e culinario che identifica il contesto di questa pianta che è conosciuta ed apprezzata da molti secoli prima di Cristo, in particolare dalle popolazioni greche e latine. Naturalmente infatti si tratta di un arbusto dalle dimensioni varie di natura perenne.

Questo significa che non muta nelle foglie che non perde neanche in inverno, anche se ha una fioritura abbastanza importante e regolare, evidenziata da fiori dal bianco sporco tendente al lilla – rosa. Anche questi, come le foglie, spesse, ed abbastanza coriacee e molto odorose, sono commestibili, ma anche utilizzabili come condimento.

La coltivazione del rosmarino è sicuramente molto antica, queste piante crescevano in particolare nelle sezioni costiere, in aree molto soleggiate e sufficientemente miti. Ancora oggi si tratta di una specie facilissima da coltivare ma anche da mantenere, a patto di scegliere il luogo giusto e di atteporre qualche cura in più nei primi mesi.

La crescita del rosmarino da zero

Difficilmente si sceglie di replicare il rosmarino per semina, è un processo questo troppo lungo e sostanzialmente non utilizzato per la coltivazione in giardino, quasi sempre si procede con la coltivazione tramite talea, che è molto semplice da sviluppare. Il periodo ideale è quello di fine estate, inizio autunno, basta scegliere un ramo da una pianta già cresciuta sufficientemente sano ma non troppo legnoso.

Meglio optare per quelli posizionati al centro o in basso, basta un ramo di circa 10 – 12 cm in salute, abbastanza dritto che servirà come base per la nuova pianta. Una volta tagliato andranno eliminate le foglie basali, ovvero quelle piazzate in fondo, lasciando almeno 4-5 cm senza foglie, questo ramo potrà essere lasciato in un vasetto o un bicchiere d’acqua.

Tenendo il ramo in una posizione illuminata ma non sotto il sole, e cambiando l’acqua abbastanza spesso, questo potrà inizare a radicare, evidenziando alcune radici sul fondo, quando queste saranno sufficientemente lunghe, possiamo interrare in un vaso con terreno, avendo cura di tenerlo abbastanza umido senza esagerare, in questa fase la pianta ha bisogno di nutrimento costante.

Piantare in giardino

Il rosmarino non ha bisogno di un terreno specifico, va bene uno qualsiasi a patto che sia ne troppo asciutto ne troppo collocato in zone umide, è una pianta che una volta cresciuta tollera bene anche stagioni secche. Tuttavia è bene preparare il terreno alcuni giorni prima meglio ancora 10 – 12 giorni prima andando in profondità con la zappa o la vanga così da renderlo meno compatto possibile.

Possiamo scegliere di concimarlo, il migliore è probabilmente il concime fresco o quello pellettato. L’importante è unirlo ad almeno qualche cm di profondità e zappettare ad almeno una 30ina di cm, in quanto le radici del rosmarino possono crescere molto, dopodichè possiamo effettuare una buca in una posizione ben esposta al sole, irrigare un po’ il fondo della buca e piazzarvi la giovane pianta.

Nelle prime settimane come per la coltivazione in vaso il rosmarino dovrà essere attenzionato un minimo, lasciando il terriccio mai secco ma non irrigando le foglie, esclusivamente il terreno. Almeno una volta l’anno è necessario aggiungere una quantità moderata di concime ne esistono anche alcuni liquidi a base natuarle per le piante aromatiche.

Potatura del rosmarino

E’ una pianta facile anche da potare, conviene farlo dopo l’estate oppure successivamente all’inverno, lontano dal periodo di fioritura. Basta ricordare di non accorciare troppo i rami, concentrandosi su quelli più vecchi che appaiono dalla struttura più secca e tendente al marrone, cimandoli non oltre i 5 cm dalla punta che si è sviluppata.

Opportuno farlo partendo dal basso, ed evitando che nessuno ramo diventi troppo più lungo degli altri, senza però eccedere. Gli altri rami vanno potati solo sulle punte non accorciando troppo e facendo dei tagli secchi.
Se gli inverni sono molto rigidi è meglio pacciamare il terreno intorno al rosmarino così da proteggerlo dal freddo.

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