Pesce ogni settimana: l’effetto sul tuo organismo potrebbe lasciarti a bocca aperta

Immancabili in una dieta a base di elementi animali, gli elementi provenienti dal contesto ittico, in particolare il pesce in una nazione e cultura come quella italiana risulta essere spesso parte di una serie di ricette e specialità, tanto da essere una ottima alternativa da integrare ad altri cibi, con diversi vantaggi per la salute.

Consumare almeno una porzione di pesce ogni settimana, portando ad una condizione di consumo anche più frequente in alcuni casi sviluppa un serie di vantaggi preventivi per il nostro corpo, oltre ad essere un elemento estremamente digeribile anche più rispetto a svariate forme di carne, in particolare le varianti rosse.

Il pesce, analizzando nello specifico alcune varietà si configurano come ideali in una dieta bilanciata e non troppo ricca di grassi e calorie. Quali sono però nel dettaglio gli effetti positivi, che possono avere anche un notevole apporto nel lungo periodo? Analizziamo perchè è saggio integrare il pesce con una buona regolarità.

L’importanza del pesce nella storia

La pesca ha costituto un enorme apporto di elementi alimentari nella dieta umana, fin dalla Preistoria, e poi successivamente con le prime rudimentali tecniche di pesca, la possibilità di attingere da fonti di acqua salata e dolce dove sono presenti svariate tipologie di pesci commestibili dalla specie umana ha garantito un alimento assolutamente bilanciato.

Nazioni costiere, fino a isole e come per l’italia, penisole, risultano essere molto avvantaggiate sia dal punto di vista commerciale, ma anche salutare: la longevità media di realtà abituate a fare ricorso ai prodotti ittici nell’alimentazione è infatti non a caso sensibilmente più elevata e tendente ad essere più solida.

Da sempre il pesce ha un apporto molto ampio nella cultura umana, ma più nel dettaglio sono di recente stati evidenziati alcuni elementi che rendono consigliabile, nei limiti del possibile, integrare il pesce nella dieta anche giornaliera, pur senza facendo ricorso a porzioni particolarmente generose. Tra i vantaggi di questi alimenti infatti figura il concetto di ottimizzazione alimentare.

Gli effetti sull’organismo

Sono molto buoni, e diversificati gli effetti del consumo di pesce, in particolare perchè i grassi che ne costituiscon le carni sono molto digeribili e formati da elementi “buoni” come gli omega 3, in grado di apportare una azione regolamentatrice sui ritmi del cuore del sistema circolatorio, riducendo la pressione se troppo alta ed incentivando una corretta circolazione.

Sempre gli omega 3 favoriscono la salute delle cellule celebrali sia in fase di crescita sia in quella di mantenimento. In praticamente ogni varietà di pesce inoltre sono presenti vari sali minerali, spiccano lo iodio ed il fosforo, rispettivamente indispensabili per il funzionamento dell’ormone tiroideo e per il sistema nervoso, alla sintesi tra cibo ed energia.

Inoltre sono presenti vari gruppi di vitamine come quelle del gruppo B, per il sistema nervoso, ma anche la molto importante vitamina A, poco disponibile in altri cibi, ma fondamentale per il funzionamento delle ossa, in quanto contribuisce all’applicazione del calcio, oltre a regolamentare muscolare e quella del sistema difensivo, quello immunitario.

Quanto spesso a settimana?

Dipende ovviamente dal nostro fabbisogno, seguendo la dieta mediterranea però possiamo farci un’idea, in quanto viene consigliato un apporto di 2 porzioni di pesce (mediamente le quantità sono da circa 150 grammi per singola porzione) di pesce fresco o comunque non conservato, mentre la quantità di pesce conservato è di 1 a settimana.

In questo modo possiamo ottenere un compendio sufficiente di elementi, integrando correttamente il pesce nelle varie tipologie in una dieta sufficientemente equilibrata. E’ stato dimostrato che il pesce può essere in grado, seppur non al 100 % di sostituire alcuni alimenti come le carni in particolare quelle molto lavorate e grasse, anche perchè ha un rapporto di elementi più diversificato.

E’ opportuno anche potenzialmente diversificare nella cottura, preferendo quelle meno invasive al fine di preservarne gli elementi come quelle al vapore ma anche ai ferri, con minor frequenza anche arrosto o anche crudo, elemento ancora più frequente grazie a tradizioni estere integrate come sushi e sashimi (in questo caso verificare la provenienza)

Quali scegliere?

La dieta mediterranea fa riferimento a svariate tipologie di pesci, generalmente è molto consigliabile optare per più varietà possibili. Spesso considerata la migliore in quanto più completa dal punto di vista della salute, la categoria del pesce azzurro che fa riferimento a tipologie pescate anche nei nostri mari di pesci di medie piccole dimensioni come merluzzo, orata, spigola, salmone, sgombro, nasello, carpa, spigola.

Queste varietà sono spesso preferite a varianti più grandi perchè presentano minori quantità di metalli pesanti come il mercurio risultando quindi più facilmente gestibili da parte del nostro corpo. Naturalmente molto incide la provenienza del pesce in questione, che va controllata da prima dell’acquisto, al fine di non presentare elementi negativi.

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