Reflusso: è in arrivo una rivelazione sorprendente che potrà cambiare la tua vita

Si tratta di una condizione che si manifesta in modi diversi, tuttavia è sempre piuttosto fastidiosa: il reflusso gastroesofageo può presentarsi a qualunque età ed essere esacerbato da condizioni diverse. Una di queste è l’alimentazione scorretta, oppure una serie di intolleranze alimentari o allergie di cui non si è a conoscenza.

Durante la digestione, gli acidi gastrici possono in minima parte risalire verso l’esofago e si tratta di un meccanismo abbastanza normale dell’organismo. Tuttavia, se la quantità di acido è abbondante e la cosa si ripete con costanza, si possono avvertire bruciori, irritazione, nausea e la sgradevole sensazione di “qualcosa in gola”.

L’esofago, se questo fenomeno si ripete negli anni, può persino essere soggetto a piccole ulcere, molto dolorose. Meglio quindi risalire quanto prima alla causa del reflusso e cercare una soluzione col supporto del medico curante. Va ricordato, poi, che il cambio di stagione può essere uno degli elementi che peggiorano il reflusso.

Dai farmaci alla chirurgia

Forse non tutti sanno che per problematiche complesse, e che sono soprattutto di lunga data, ci sono anche tecniche chirurgiche che possono eliminare il problema alla radice. Una delle cause che può essere trattata in questa maniera è l’ernia iatale, un rigonfiamento a carico dell’esofago che esacerba il reflusso in modo determinante.

Naturalmente, la chirurgia deve sempre essere considerata come un ultimo scoglio dopo anni di trattamenti che si siano rivelati infruttuosi. Sarà lo specialista di riferimento a valutare l’esigenza o meno di intervenire in questo senso. Va anche ricordato che la medicina ha fatto passi da gigante e le tecniche sono sempre più sicure.

Per un reflusso gastroesofageo che quindi inficia in maniera pesante o addirittura invalidante sulla vita di tutti i giorni, la possibilità di ricorrere al bisturi potrebbe davvero rappresentare quella salvezza e quel sollievo che tanto si ricercano. In caso contrario, esistono metodi meno invasivi per reflussi leggeri e di media entità.

Come agiscono i farmaci nei casi meno gravi

Gli inibitori di pompa protonica sono uno dei farmaci che il medico tende a prescrivere nei pazienti con reflusso gastroesofageo. Si tratta dei cosiddetti gastroprotettori che talvolta si assumono persino in concomitanza con altri farmaci particolarmente “aggressivi” per le mucose. Il loro compito nello stomaco è presto descritto e semplice.

In pratica, questo inibitore riduce la produzione di succhi gastrici, i quali risulteranno quindi meno irritanti per lo stomaco. Non solo la risalita di acidi sarà tenuta a bada, ma anche le pareti dello stomaco stesso risulteranno meno infiammate dalla gastrite. Di solito, si assume a qualche ora da un pasto.

Vi sono poi antiacidi e alginati, da assumere invece dopo i pasti e specialmente la sera prima di coricarsi. Hanno anche loro la funzione di bloccare in qualche modo la risalita e la sovraproduzione di succhi gastrici, per cui leniscono persino infiammazioni già in atto. Tuttavia, esistono cause scatenanti che possiamo evitare.

Le cause e la prevenzione

La primavera e l’autunno, con il conseguente cambio di abitudini nel nostro ritmo circadiano, ovviamente non si possono evitare in alcun modo. In questi casi è più lo stile di vita a dover subire una piccola modifica così da non provocare stress eccessivo. Fare più movimento e mangiare sano sono princìpi sempre validi.

I cibi molto speziati, ad alto contenuto di grassi o persino una quantità eccessiva sono tra i fattori scatenanti peggiori del reflusso gastroesofageo. Se la cena dovrebbe sempre essere leggera, anche il pranzo deve avere un occhio di riguardo in tal senso. Lo stesso dicasi per il consumo di alcool.

Il fumo di sigaretta andrebbe bandito per più di un motivo e non ultimo è proprio il reflusso gastrico. Se poi si è a conoscenza di intolleranze alimentari o allergie che infiammano le mucose, le piccole concessioni andrebbero eliminate, perché un alimento sgradito all’organismo peggiorerebbe il reflusso, oltre a dare altri disturbi.

Il classico stile di vita

Ulcera da stress, mal di stomaco o gastrite da ansia… i modi di dire sono tanti, ma corrispondono a una grande verità. Il nostro secondo cervello è l’intestino, ma se si soffre di reflusso gastroesofageo, nemmeno lo stomaco fa i salti di gioia se il periodo è particolarmente pesante e impegnativo.

Bisogna quindi cercare sempre di affrontare le cose con più calma possibile, fare piccoli pasti regolari, non coricarsi mai subito dopo mangiato e cercare di fare quanta più attività fisica possibile, anche se si tratta solo di camminare. Una buina digestione dopo un’alimentazione sana riduce drasticamente le possibilità di reflusso.

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