
Possiamo dirlo, quasi nessuno si sveglia con la voglia matta di sgombro sott’olio. Eppure, se ci pensi, quel barattolino metallico ha una dignità tutta sua. Lo trovi ovunque, costa poco, non scade mai o quasi, e nel suo piccolo regge il confronto con molti alimenti più blasonati. Serve solo guardarlo con un occhio meno sospettoso.
Cosa contiene una scatoletta di sgombro
Partiamo da cosa c’è dentro una scatola di sgombro. Prima di tutto 100 g di sgombro in scatola, quelli sgocciolati, per intenderci, contengono: circa 305 kcal 25 G di grassi, la maggior parte buoni, poi 18 grammi di proteine, 0 carboidrati e per finire, un botto di sodio, soprattutto se in salamoia.

Ora, niente panico per il sodio: basta scegliere quello in acqua a olio d’oliva e non versi anche il liquido. Tutto sommato, è una fonte prova di proteine e grassi essenziali, con zero zuccheri e niente fibre, che in questo caso non servono. E poi ci sono le vitamine: D, B12, un po’ di calcio e selenio.
Si, quello stesso selenio che pare sia importante per la tiroide e compagnia cantante. Perché ha senso tenerlo in dispensa? Lo sgombro in scatola il classico cibo di scorta che poi finisce col diventare protagonista. Un pranzo improvvisato, una cena bislacca, o un piatto di pasta fatto in 10 minuti quando il frigo piange miseria.
A cosa fa bene lo sgombro
Non serve cuocerlo, è già pronto. Ed è pure morigeratamente sano, rispetto ad altre amenità che si infilano nel carrello. C’è anche chi lo mangia a colazione, tipo in Norvegia o in qualche angolo dimenticato della Scozia, ma qui sfociamo nel surreale. Meglio restare nel seminato: pranzo, cena, al massimo un panino veloce.

Gli omega-3 sono la parte blasonata. Cuore, cervello, infiammazioni… ormai gli attribuiscono quasi poteri unici. È vero che fanno bene, ma senza fare dello sgombro una pozione magica. E pesce, contiene grassi buoni. E c’è di peggio e c’è di meglio, ma almeno questo non costa come il caviale e non va pulito.
E poi le proteine: 18 grammi su 100 non male per uno spuntino salato. Se ti alleni o cerchi di mangiare un po’ meglio, può darti una mano senza fronzoli. Niente bisogno di frullati proteici dal gusto finto banana. Attenzione però: non tutto luccica come sembrerebbe ad una prima vista.
Cosa controllare nella scatola dello sgombro
Come spesso accade, dietro ogni barattolo c’è un piccolo rischio. Alcuni tipi di sgombro possono contenere tracce di mercurio. Nulla che faccia svenire sul colpo, ma mangiarne se hai scatolette al giorno forse non è la mossa più morigerata. Meglio variare. C’è poi la questione del bpa, una sostanza presente nel rivestimento interno di certe lattine.

Questo è stata collegata a squilibri ormonali e altre antitesi della salute, anche se i livelli sono spesso bassi. In ogni caso, meglio scegliere marche che dichiarano senza bpa. Una scritta in piccolo può fare la differenza. E infine il sodio. Se stai attento alla pressione o hai avuto un richiamo dal medico per troppo sale, occhio alle versioni in salamoia.
Meglio quelle al naturale o in olio, senza sale aggiunto. Quale scegliere? Occhio alla lattina lo so, può sembrare lapalissiano, ma scegliere bene una scatoletta di sgombro non è così immediato. Innanzitutto, controlla che sia pescato in mare aperto, anziché da allevamento. Almeno sai che non arriva da una pesca qualsiasi dove si prende tutto quello che capita.
Come conservare lo sgombro in scatola
Evita quelle che sembrano troppo scure, molli o puzzolenti. Il pesce in scatola deve essere chiaro, compatto, con un profumo delicato e non pungente. Si, anche il pesce ha diritto alla dignità olfattiva. Ma dove e come conservarlo? Finché è chiuso, tiene botta per anni. Basta tenerlo in un posto fresco e al riparo dalla luce diretta tipo una dispensa qualunque.

Una volta aperto, invece, va trattato come un alimento fresco: toglilo dalla lattina, mettilo in un contenitore con coperchio, e ficcalo in frigo. Massimo tre giorni. Se vuoi fare le cose con un minimo di gusto, coprilo con un filo d’olio d’oliva prima di riporlo. Tiene meglio e non secca. E non usare cucchiai sporchi per servirlo, meno che tu voglia una colonia di batteri in casa.
E con gli avanzi? Qui si apre un mondo. Se te ne avanza un po’, puoi farci praticamente qualsiasi cosa. Lo puoi buttare in un insalata con pomodori, cipolla e un filo di limone. Farci un panino con cetrioli e maionese. Mescolarlo a pasta, io, olio e prezzemolo. Ottimo anche con un po’ di riso, verdure e spezie!